Il 7 ottobre 2017 prende forma, con un’edizione lancio, il Premio eno-letterario “Vermentino”. L’iniziativa culturale, ideata nel 2016 dalla Camera di Commercio di Sassari e organizzata in collaborazione con i Comuni di Olbia e di Castelnuovo Magra, che prende spunto da questo speciale vitigno a bacca bianca, peculiarità sarda, ligure e toscana.
È così che il mondo culturale si unisce a quello della produzione, un Premio che si pone l’obiettivo di valorizzare una risorsa economica quale è appunto il Vermentino, coinvolgendo tutta la filiera, anche turistica, che ruota intorno al vino, per una vera e propria azione di marketing territoriale.
Protagonisti assoluti del Premio eno-letterario “Vermentino” sono romanzi e racconti che racchiudono in tempi e spazi, veri o immaginati storie di uomini, donne, luoghi, pensieri ed emozioni che nel passato e al presente contribuiscono a creare un mosaico unico al mondo quale è quello del vino italiano.
L’edizione lancio ha visto la presentazione per la prima volta dell’iniziativa culturale con alcuni intermezzi musicali e letterari curati dall’Associazione Lìberos e l’assegnazione di un Premio speciale alla carriera alla scrittrice Simonetta Agnello Hornby. Una personalità di livello internazionale che si muove nel mondo dell’enogastronomia cogliendone con occhio attento, ironico e sensibile, gli aspetti culturali e di civiltà che descrive attraverso una scrittura fluida, elegante e coinvolgente.
Nei suoi molti romanzi tradotti in svariate lingue è come se tenesse in mano un filo d’Arianna, un gomitolo legato al gusto culinario ed enoico che dipana di volta in volta, a tratti casualmente oppure di scorcio ma pur sempre sottolineandolo come valore aggiunto, una sorta di ancora nella vita e nelle storie dei personaggi e delle situazioni descritte.
Il Premio le viene conferito per questa sua capacità di trasmettere, non solo attraverso la scrittura ma con la testimonianza di tutta una vita, un messaggio in cui la tradizione legata al cibo e al vino come memoria indelebile delle radici, si fonde con la contemporaneità, con la diversità che contraddistingue uomini e donne di razze, culture e percorsi umani differenti perché come lei stessa ama dire “nella vita non c’è solo l’indipendenza ma l’interdipendenza dagli altri”.