Anno del Signore 1793. Granducato di Toscana. Un castello fondato su un’antica abbazia, un cadavere avvolto nei tralci di una grande vite.
Sotto le luci di un’alba invernale, i vitigni innevati del barone Calendimarca si rivelano teatro di un omicidio. Non solo un enigma inspiegabile, ma anche un’onta per il casato del nobiluomo. Vitale Federici, insieme al suo devoto discepolo Bernardo della Vipera, si ritroverà a investigare su un delitto i cui moventi sembrano affondare nell’antica tradizione vinicola della famiglia baronale, e nella sua cantina sotterranea che, simile a una biblioteca, pare celare un indizio sull’identità dell’assassino. Riuscirà Vitale a fare luce su questo caso, in cui ambizione, inganno e antiche passioni si intrecciano in un mistero forse impossibile da decifrare?
Motivazione premio
Per aver raccontato, con il suo caratteristico stile che amalgama sapientemente ironia e precisione filologica, un’avvincente e misteriosa trama gialla che catapulta il lettore alla fine del XVIII secolo, in un contesto suggestivo come il Granducato di Toscana in cui, già a quei tempi, la viticoltura e la produzione del vino ricoprivano un ruolo centrale nella vita quotidiana.
La Giuria
