Vino e letteratura due mondi diversi, ma che diventano un tutt’uno nell’iniziativa del Premio nazionale eno-letterario Vermentino, volto alla promozione dell’omonimo vitigno e del territorio, quello spazio con i suoi tratti unici e distintivi, in cui l’uomo nasce, vive e produce. È la sfida che da 7 anni la Camera di Commercio di Sassari porta avanti insieme ai partner territoriali Comune di Olbia e di Castelnuovo Magra, in collaborazione con i produttori vitivinicoli di Sardegna, Liguria e Toscana.

Lo scorso 7 ottobre la città di Olbia, negli spazi del suo Museo Archeologico, ha accolto la cerimonia di premiazione 2023 condotta con inconfondibile bravura e sicurezza dall’attore Neri Marcorè, che ha intrattenuto il numeroso pubblico in sala tra momenti di leggerezza e spunti di riflessione a tema. Tra le 31 opere candidate da 25 Case editrici e i 6 finalisti in gara, a vincere la VII edizione del Premio eno-letterario Vermentino è stato il ligure Luca Ammirati con “Tutti i colori tranne uno”, accompagnato per l’occasione dalla sua editor Linda Poncetta della Casa editrice Sperling&Kupfer. L’autore, annunciato e premiato da Maria Amelia Lai – Vice Presidente camerale e Presidente della Giuria – ha saputo conquistare l’attenzione e la sensibilità dei giurati con il protagonista del suo romanzo Damiano, un giovane daltonico che non percepisce il colore rosso, il colore del vino Rossese prodotto da suo padre nello spettacolare borgo di Dolceacqua nel Ponente Ligure. Una storia che parla di vino, di territorio, di affetti, in un intreccio che sottolinea l’importanza di uscire dall’ombra, non importa se non si vedono tutti i colori, perché è la luce che dà vita alle cose.

Tra le novità di questa edizione l’assegnazione, per la prima volta nella storia del concorso, di una Menzione speciale ad hoc intitolata “Premio Territorio” attribuita al friulano Matteo Bellotto per il suo “Di terra e di vino” edito da Biblioteca dell’Immagine per aver saputo valorizzare la territorialità, con una ricerca sulle radici di un luogo e di un popolo dove la vigna è metafora della vita e il vino anima della terra.

Menzioni speciali sono state conferite a pari merito a: Riccardo Corazza per il suo “Terradivina” edito da Les Flâneurs; Lucia Fanelli per il suo “Antioco Aramu” edito da Laura Capone Editore; Angelo Floramo per il suo “Vino e libertà” edito da Bottega Errante Edizioni; Michele Paolino per il suo “Il giorno prima del voto” di Edizioni del Capricorno.

Tutte le sei opere finaliste hanno raccontato aspetti interessanti e capaci di descrivere il variegato mondo vitivinicolo, regalando ancora una volta intrecci ricchi di sfumature e suggestioni dal grande potere comunicativo in cui, mediante l’espressione narrativa, si valorizzano il vino e tutte le sue qualità.

Anche in questa edizione sono stati coinvolti i ragazzi del Liceo “Gramsci” di Olbia nella lettura dei passi più significativi della sestina finalista e nella preparazione di piccoli booktrailer, coordinati con grande professionalità e intesa dall’attore sardo Daniele Monachella. La loro partecipazione conferma l’idea di sensibilizzare e avvicinare i giovani alla lettura e alla cultura del “saper bere consapevolmente”, con l’obiettivo di trasmettergli la passione per i libri, la scrittura e le tradizioni territoriali, aspetti importanti per il loro processo formativo e di crescita.

«La storia del Premio si è arricchita di un altro capitolo importante
insieme a sei autori capaci di raccontare il vino in maniera perfetta.
Per un evento sempre più seguito e coinvolgente come è stata questa settima edizione.
E come sarà quella del prossimo anno.»

(Maria Amelia Lai, Vice Presidente camerale e Presidente della Giuria dell’edizione 2023 del Premio)

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