Edizione 2025

L’edizione 2025 del Premio si è conclusa confermando ancora una volta il suo ruolo di punto di riferimento nazionale, e non solo, per la narrativa che valorizza il mondo del vino e i territori che lo custodiscono.
Sono state 32 le opere in concorso, a testimonianza della crescente attenzione che autori ed editori riservano a questo particolare intreccio tra letteratura, enologia e cultura locale.

A conquistare la Giuria è stato il romanzo «La ragazza senza radici»di Cristina Caboni (Garzanti), vincitore assoluto dell’edizione. Per il Premio Territorio, assegnato per la terza volta nella storia del concorso, la menzione speciale è andata ex aequo a «Basta un filo di vento» di Franco Faggiani (Fazi Editore) e «I vestiti della domenica» di Ludovica Elder (Piemme), opere capaci di raccontare con profondità la relazione viva e autentica tra persone e territorialità.
Sono state inoltre attribuite due menzioni speciali a pari merito a «DOCG: Di Origine Criminale Garantita» di Enrico Beccastrini (Carmignani Editrice) e «Volevo sognarmi lontana» di Clizia Fornasier (HarperCollins), per l’originalità delle narrazioni e la capacità di legare l’universo del vino a tematiche contemporanee.

Per la prima volta, il Premio ha allargato i propri confini alla produzione internazionale, assegnando la menzione “Narrativa straniera” al volume «Intrecci di vite – Elogio della caparbietà dei vignaioli» di Alain Graillot e Laure Gasparotto (Edizioni Ampelos), testimonianza dell’universalità delle storie nate tra le vigne.

La cerimonia di premiazione si è svolta, come da tradizione, negli spazi del Museo Archeologico di Olbia, alla presenza degli autori finalisti e dei loro editori. Neri Marcoré ha guidato il pubblico attraverso dialoghi e momenti di confronto, con un equilibrio misurato tra ironia, approfondimento e sensibilità artistica.
Particolarmente apprezzato il contributo degli studenti del Liceo “Gramsci” di Olbia, protagonisti di letture sceniche e booktrailer dedicati ai volumi premiati, realizzati sotto la direzione artistica dell’attore sardo Daniele Monachella, che ha saputo trasformare la preparazione in un vero percorso creativo.

L’edizione 2025 ha messo in luce, ancora una volta, il valore delle storie capaci di far vivere il vino come radice culturale, voce dei territori e strumento di relazione umana.
Nelle pagine premiate riecheggiano il lavoro, le sfide e la dedizione di chi coltiva la terra e le idee: un patrimonio narrativo che il Premio eno-letterario Vermentino continua a valorizzare, offrendo al pubblico uno sguardo autentico su ciò che rende il vino non solo una bevanda di eccellenza, ma un simbolo di identità, memoria e futuro condiviso.

I giurati

Protagonisti nella fase di attenta lettura e valutazione delle opere in concorso, sono espressione delle diverse realtà che ruotano intorno alla realizzazione del Premio, ognuno con titoli e competenze culturali specifiche. I componenti della Giuria hanno il difficile compito di individuare l’opera di narrativa vincitrice con le eventuali menzioni speciali, una scelta che richiede impegno ma che produce sempre grande entusiasmo.
Per l’edizione 2025 si ringraziano: Maria Amelia Lai, in rappresentanza della Camera di Commercio di Sassari; Sabrina Serra, Vice sindaco e Assessore alla cultura del Comune di Olbia; Katia Cecchinelli, sindaca del Comune di Castelnuovo Magra; Filippo Zangani, Presidente del Consorzio Vini La Spezia; Marco Rezzano, Presidente dell’Enoteca Regionale della Liguria; Giorgio Demuru, sommelier e rappresentante del Consorzio Vermentino di Gallura DOCG; Alessandro Marongiu, giornalista e critico letterario.   


Le foto dell’edizione 2025