Anche la pioggia torna al fiume

Lina, Rosa, Egle, Selene e tutte le altre sono donne che vivono da sempre su quella montagna; ben prima di ogni battaglia per l’emancipazione, sono diventate consapevoli di sé, dedite alla sacralità della vita, all’importanza dei legami con la terra e tutti i suoi abitanti, uomini e animali, bambini e vecchi, vento e acque, sereno e bufere, lavoro e pause…
Nell’alternarsi ciclico delle stagioni, trovano la propria armonia con la Natura e sanno trarne lezioni preziose che consentono loro di fronteggiare ogni situazione, anche la più difficile, senza perdersi. Sono donne silenziose e scabre, essenziali e assolute, raccontate nei loro gesti quotidiani, in un presente storico che le fissa in immagini emblematiche come figure di un presepe.
Il romanzo è un ritorno ai propri luoghi d’origine alla ricerca delle radici perdute perché senza di esse è più difficile andare avanti, specie in una società ingannevole e ambigua com’è quella nella quale la protagonista si trova a vivere.